Il Cielo del Triangolo 

Enrico Prosperi
Articolo pubblicato sul numero 214 (novembre 2000) della rivista l'Astronomia, rubrica Profondo Cielo

Sommario
  • M33, la Galassia del Triangolo
    • Figura 1.  Le regioni di forte formazione stellare in blu sono sovrapposte alla ripresa nel visibile di M33.
    • Figura 2.  La mappa mostra la porzione centrale di M33 con l'indicazione di alcuni dei nodi
    • Figura 3.  Un confronto tra la ripresa da terra e quella dell'HST della regione H-II NGC604, in M33.

Uno sguardo alla costellazione 
La piccola costellazione del Triangolo si staglia alta nei cieli autunnali dell'emisfero boreale. Essa è centrata, infatti, attorno alle coordinate 2h10' in AR e +31° in declinazione ed è limitata ad ovest dai Pesci, a nord da Andromeda, a sud dall'Ariete ed a est da Perseo. Risulta priva di stelle brillanti: le tre stelle principali, tutte di magnitudine compresa tra la terza e la quarta, disegnano un triangolo isoscele di cui beta e gamma costituiscono la stretta base e Metallah (alfa) l'aguzzo vertice.
Assume pertanto una forma appuntita, a mo' di punta di freccia, che, proiettata da Algol, nel Perseo, sembra puntare in direzione sud-ovest, verso la costellazione dei Pesci. La regione risulta popolata soprattutto di galassie ed è dominata dalla magnificenza dell'unico oggetto del catalogo di Messier della costellazione, M33, la cosidetta Galassia del Triangolo o Girandola. Gli altri oggetti, se escludiamo l'unico ammasso aperto, CR21, e NGC925, la seconda galassia della costellazione, sono di luminosità inferiore alla undicesima.
 
 
Tabella 1.
Galassie
 
Denominazione
A.R.
Dec.
Mag.
Dimens.
Disp.
Moto
Tipo
 
h m s
°  '  "
 
'
°
Km/sec
 
M33 (NGC598)
01 33 50,9
+30 39 37
6,3b
65,6*38,0
23
-204
Sc
IC1727
01 47 30,7
+27 19 51
12,1b
6,9*3,0
142
+393
.SBS9..
NGC672
01 47 54,3
+27 25 59
11,5b
7,3*2,5
67
+390
SBc
MCG+4-5-16
01 49 57.9
+27 06 28
15.4
0,7*0,4
16
---
S
IC1731
01 50 12,4
+27 11 45
14,0p
1,5*0,9
130
+3426
Sc
NGC750 (ARP166)
01 57 30,7
+33 12 39
12,9p
1,5*1,2
169
+5222
E+E
NGC751
01 57 32,5
+33 11 38
13,6
1,2*1,2
170
+5163
E+E
NGC777
02 00 15.0
+31 25 46
12.5b
2.4'x1.9'
155
+4985
E
NGC784
02 01 17,0
+28 50 15
12,2b
6,6*1,5
0
+221
.SB.8*/
NGC890
02 22 01,1
+33 15 57
12,2b
2,5*1,7
55
+4006
S0
NGC925
02 27 16,8
+33 34 41
10,7b
10,5*5,9
114
+562
Sc/SBc
NGC949
02 30 48,9
+37 08 09
12,4b
2,4*1,2
145
+596
S
NGC973
02 34 20,2
+32 30 20
13,6p
3,7*0,6
57
+4851
Sb
NGC1057
02 43 03,0
+32 29 28
15,2p
1,7*0,8
124
---
S0
NGC1060
02 43 15,1
+32 25 29
11,8v
2,3*1,7
68
+5190
E-S0
NGC1061
02 43 15,8
+32 27 59
15,0p
1,0*0,7
32
+4026
.I?....
NGC1062
02 43 44,6
+32 29 57
15,4p
1,7*0,3
101
+4134
Sc
NGC1066
02 43 50,0
+32 28 30
14,3p
1,8*1,5
48
---
(E)
NGC1067
02 43 50,5
+32 30 41
14,6b
1,2*1,0
169
+4535
Sc
Nodi e condensazioni stellari in M33
Denominazione
A. R.
Dec.
Mag.
Dimens.
 
h m s
°  '  "
 
'
NGC588
01 32 45,1
+30 38 29
 
1,0*0,7
NGC592
01 33 12,0
+30 39 00
 
0,8*0,7
NGC595
01 33 30,0
+30 42 00
 
---
NGC604
01 34 32,8
+30 47 01
 
1,5*1,5
IC131
01 33 12,0
+30 45 00
 
0,5*0,4
IC132
01 33 16,8
+30 56 49
 
0,7*0,7
IC133
01 33 16,8
+30 52 57
 
1,0*1,5
IC135
01 33 10,7
+30 27 10
 
0,6*0,6
IC136
01 33 12,0
+30 30 00
 
1,8*1,0
IC137
01 33 36,0
+30 31 00
 
---
IC142
01 33 54,0
+30 45 00
 
---
IC143
01 34 06,0
+30 47 00
 
---
MAC0134+3036
01 34 16,8
+30 36 58
 
1,5*2,3
MAC0134+3040
01 34 30,0
+30 40 42
 
0,5*0,3
Ammassi Aperti
Denominazione
A.R.
Dec.
Mag.
Dimens.
Num. Stelle
Classe (1)
 
h m s
°  '  "
 
'
 
n1 n2 r n
CR21
01 50 12,0
+27 04 48
8,2
5,0
20
3 3 p

(1) Per quanto riguarda la tipologia degli ammassi aperti, la classificazione, definita da 2 numeri ed altrettante lettere, è dovuta a Trumpler (esempio: "2 3 r n"). 
Il primo numero indica la concentrazione
1 - Separato, disgiunto dal campo stellare circostante. Forte concentrazione verso il centro.
2 - Separato, disgiunto. Debole concentrazione verso il centro.
3 - Separato, disgiunto. Nessuna concentrazione verso il centro.
4 - Non ben separato dal campo stellare circostante.
Il secondo numero specifica l'intervallo di luminosità dei membri dell'ammasso
1 - Piccolo.
2 - Moderato.
3 - Ampio.
La terza lettera indica la popolazione
p - Povero (meno di 50 stelle).
m - Moderatamente ricco (50 - 100 stelle).
r - Ricco (più di 100 stelle). 
Una "n" che segue la classe di ricchezza indica la presenza di nebulosità.
Nel nostro caso, per quanto concerne CR21, la classe è: "3 3 p". Ciò sta ad indicare che l'ammasso: 
a. è disgiunto dal campo stellare circostante e non presenta alcuna concentrazione verso il centro, 
b. le differenze di luminosità tra i membri dell'ammasso sono ampie, 
c. é povero di stelle (~20) e privo di nebulosità.

M33, la Galassia del Triangolo
In prossimità del margine occidentale, a ridosso del limite con la costellazione dei Pesci, 4°,3 a ovest di Metallah, si incontra l'oggetto principale della costellazione, M33 (NGC598). 
Questa grande galassia, con i suoi oltre 65' di sviluppo lungo l'asse maggiore, è seconda solo a M31, per estensione, nell'emisfero boreale. Come quest'ultima, appartiene al Gruppo Locale di galassie di cui fa parte anche quella che ospita il nostro sistema solare, la Via Lattea. M33 è separata di soli 15° dalla Galassia di Andromeda, in direzione sud-est rispetto a quest'ultima. 
Dista circa 3 milioni di anni-luce e, con un diametro di oltre 50000 anni-luce, un terzo di quello di M31, è la terza per dimensioni assolute del Gruppo Locale, dopo quest'ultima galassia e la nostra.
Nonostante una magnitudine visuale di 5,7, che, secondo taluni la caratterizza come il più lontano oggetto visibile ad occhio nudo, non è affatto un oggetto "facile". La luminosità si distribuisce, infatti, piuttosto uniformemente su tutto il disco, senza la presenza di una prominente condensazione centrale. 
Questo fatto, oltre a caratterizzarne la morfologia di galassia a spirale con bracci aperti, di tipo Sc (o Scd), ne rende difficile l'individuazione. L'osservazione visuale con strumenti di piccola apertura necessita, pertanto, di cieli limpidi e oscuri e di bassi ingrandimenti. La scoperta di questo oggetto fu probabilmente fatta per primo da Hodierna, antecedentemente al 1654. Fu scoperta di nuovo, in modo indipendente, da Messier nel 1764, oltre un secolo dopo.
L'assenza di una rilevante condensazione si associa all'assenza di un buco nero supermassivo nella sua porzione centrale: infatti, recenti misure realizzate con lo spettrografo STIS, a bordo del telescopio orbitante Hubble, hanno confermato che il suo nucleo non ne può contenere uno di massa superiore a 2000 masse solari. Un'inezia rispetto a quelli individuati al centro di altre galassie. L'assenza di un oggetto centrale supermassiccio è stata osservata anche in altre galassie prive di una pronunciata condensazione nucleare.
Figura 1.  Le regioni di forte formazione stellare rappresentate in blu sono sovrapposte alla ripresa nel visibile di M33. Si può osservare la distribuzione delle regioni più attive,  notando che tra di esse compare anche quella centrale della galassia. 
Altre osservazioni nell'ultravioletto, realizzate nel 1990 da bordo della navicella spaziale statunitense con l'UIT (Ultraviolet Infrared Telescope), nel corso della missione Astro-1, confermano la presenza di un pronunciato processo di formazione stellare anche al centro di questa vicina galassia, cosa insolita in galassie a spirale dotate di nucleo, nella cui regione centrale la Popolazione II (stelle di antica formazione ed assenza di gas, polveri e stelle giovani) risulta prominente.
Diversi nodi e condensazioni stellari sono visibili lungo i bracci a spirale di M33
Ad alcuni sono stati associati numeri propri, sia nel catalogo NGC che in quello IC. Nella catalogazione di Mitchell (MAC), ne risulta individuato un numero cospicuo. Alcuni di essi sono indicati nelle immagini e nella tabella. Il più rilevante è NGC604,  11' a nord-est del nucleo. Si tratta, con il suo diametro di oltre 1500 anni-luce, della più estesa regione H-II (nebulosa diffusa ad emissione contenente idrogeno ionizzato) tra quelle conosciute, visibile anche in strumenti di medie dimensioni ed apprezzabile nelle riprese fotografiche e CCD amatoriali. 
Figura 2.  La mappa mostra la porzione centrale di M33 con l'indicazione di alcuni dei nodi e delle regioni di formazione stellare. 
Figura 3.  Un confronto tra la ripresa da terra e quella dell'HST della regione H-II NGC604, in M33.

Una rassegna degli altri oggetti
Per quanto riguarda la rassegna degli altri oggetti, si può partire da CR21 che rappresenta l'unico oggetto di cielo profondo di natura galattica presente nell'area. Se ne identifica la posizione a partire da Metallah, 2°,6 in direzione SSO, in una porzione che si incunea tra le costellazioni dell'Ariete e dei Pesci. Si tratta di un ammasso aperto di magnitudine integrale 8,2, formato da una ventina di stelle, poco esteso (6'), i cui componenti principali si dispongono, a partire dalle due stelle di campo più luminose, rispettivamente alle estremità nord e sud, a formare un arco inclinato ad ovest. Nel campo di questo ammasso aperto sono presenti due deboli galassie, IC1731, di mag 14, 4' a nord del margine settentrionale e MCG+4-5-16, di mag 15,4, a ridosso di quello occidentale, in prossimità  di due stelline di decima grandezza, facenti parte dell'arco e separate di appena 15" in direzione nord-sud.
A meno di 40', a nord-ovest dell'ammasso, in prossimità del margine con i Pesci, si incontrano due galassie a spirale barrata interagenti, piuttosto inclinate rispetto alla visuale, estese attorno ai 7' lungo l'asse maggiore e separate da appena 8'.  È facile farle entrare entrambe nel campo di una ripresa CCD. La più luminosa delle due è NGC672, di mag 11,5 e di tipo SBc, disposta in senso est-ovest a nord-est di IC1727, di mag 12.1. Quest'ultima, orientata in senso perpendicolare alla congiungente con l'altra, presenta una più bassa luminosità superficiale ed una minore rilevanza della porzione centrale.
Spostandosi verso nord, 3° a sud-ovest di beta, all'esterno del lato occidentale del Triangolo, si incontra una coppia ravvicinata di galassie ellittiche interagenti unite da un denso ponte di materia ed i cui nuclei sono separati di appena 1,1'. L'oggetto è riportato nel catalogo di Arp con il numero 166. La galassia più luminosa è NGC750, di mag 12,6, a nord. L'altra è NGC751
Figura 4.  Riprese CCD degli oggetti di cui si parla nell’articolo. Telescopio: Schmidt-Cassegrain di 254mm di apertura, operante a f/6,3 oppure a f/4,8 (con riduttore di focale); camera CCD: Hi-SIS 22 equipaggiata con Kodak KAF-0400. Le immagini sono il risultato della somma mediana di riprese multiple in binning 2x2, ciascuna con posa di 30”-45”, preventivamente calibrate. M33 e CR21 sono costituite dal mosaico, rispettivamente, di 4 e di 2 di tali immagini.
All'interno del triangolo, 2°,4 in direzione nord-est da Metallah, circa un terzo dell'altezza del triangolo, si trova NGC777, un'ellittica che presenta un nucleo brillante di aspetto quasi stellare.
1°,9 ad ESE di Metallah, si incontra NGC784, di mag 12,2, una spirale barrata assai inclinata, che si allunga per oltre 6,6' in direzione nord-sud, di debole luminosità superficiale e che non presenta un'evidente condensazione centrale, ricordando la forma di un sigaro. 
Spostandosi nella parte orientale, ad 1° da gamma, sul prolungamento della congiungente con beta, è possibile osservare NGC890, una lenticolare  (S0) di mag. 12,2, che si allunga in direzione NE-SO, con un piccolo nucleo alquanto brillante.
Nelle immediate vicinanze, poco più di 2° ad est di gamma, ci si imbatte in NGC925, una galassia piuttosto luminosa (mag 10,7) e che si  estende per oltre 10' in direzione est-ovest. Si tratta di una spirale di tipologia intermedia Sc/SBc, piuttosto inclinata rispetto alla visuale e di aspetto distorto. I bracci aperti, resi poco omogenei dalla presenza di diverse condensazioni e regioni H-II, divengono elusivi ad una certa distanza dal nucleo. Quello meridionale risulta meglio definito essendo, con ogni probabilità, quello prospicente. Fa parte di uno stesso gruppo di galassie con NGC891IC239.
Figura 5.  M33, CR21 ed alcune delle galassie citate nell'articolo sono qui mostrate in colore. Le immagini sono elaborazioni dell'autore a partire dai dati in banda blù (B) e rossa (R) rese disponibili dal Palomar Observatory Sky Survey di seconda generazione (POSS 2).
4°,3 a nord-est di gamma, a ridosso del margine con Andromeda, si nota NGC949, una debole (mag 12,4) galassia a spirale, di dimensioni ridotte allungata per 2,4' in direzione SE-NO, con una porzione centrale, di dimensioni 1,1'x0,5', più intensa che sfuma rapidamente nella porzione esterna.
3°,8 ad ESE di gamma, 4,5' a nord-est di una stellina di mag 7,3, in una regione fittamente popolata di galassie, si può osservare NGC973, una spirale Sb disposta di profilo, divisa in due da un'evidente fascia equatoriale di polveri e gas, e che si allunga per quasi 4' in direzione SO-NE. La galassia richiama, in scala, l'aspetto della vicina NGC891, in Andromeda.
Infine, in prossimità del margine orientale della costellazione, in una regione che si incunea tra l'Ariete e Perseo, si raggruppa attorno a NGC1060, una galassia piuttosto brillante (mag 11.8) e di morfologia incerta E-S0, un cospicuo gruppo di galassie, di magnitudine inferiore alla 14. Nello stesso campo di NGC1060 se ne possono notare una decina di cui le maggiori sono, procedendo da ovest verso est, NGC1057, NGC1061, NGC1062, NGC1066 e NGC1067


articolo di Enrico Prosperi - l'astronomia n.214 - novembre  2000

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