Stazionamento del telescopio: METODO
DELLE DERIVE
Un telescopio con montatura equatoriale meccanicamente perfetto - assi
di ascenzione retta e di declinazione perfettamente perpendicolari tra
loro - una volta che l'asse polare fosse allineato parallelamente all'asse
terrestre, non richiederebbe correzioni in declinazione nella fase di inseguimento.
Purtroppo, un simile allineamento non è facile da conseguire.
Un metodo si basa sull'uso di cannocchialini
cosidetti "polari" che consentono, essendo solidali con la montatura,
l'allineamento con un errore di pochi primi d'arco; delle versioni più
sofisticate danno, in base alla data ed all'ora, la posizione, nel loro
campo, della polare che va portata in corrispondenza della posizione indicata
agendo sui controlli micrometrici dello stazionamento della montatura.
A volte, quando si fanno brevi pose come nel caso dell'uso di camere CCD,
si può tollerare uno stazionamento con un errore di allineamento
dell'asse polare fino a qualche decina di primi d'arco. Tuttavia, un tale
errore, sebbene tollerabile per la ripresa di immagini, date le brevi pose
con i CCD, non è consentito in fase di puntamento: un oggetto che
disti più di qualche grado dal precedente cadrebbe al di fuori del
campo del CCD, con grande spreco di tempo per la successiva ricerca ed
il centramento!
Ci sono casi poi, in cui non è possibile utilizzare i cannocchialini
polari, che garantiscono un perfetto e rapido allineamento. Per esempio
in tutti i casi in cui la Polare non è visibile dalla postazione
del telescopio. Oppure quando non lo si possiede.
In questi casi, occorre ricorrere ad un metodo di stazionamento alternativo
ma che consenta di ottenere un allineamento pressochè perfetto in
un lasso di tempo accettabile - di circa mezz'ora. Il tempo necessario
dipende ovviamente dall'abilità e dall'esperienza dell'aspirante
osservatore!
Il metodo delle derive consente di conseguire
questo risultato.
|
Figura 1. Viene qui illustrato ciò
che accade nel caso in cui l'asse di ascensione retta (polare) non risulti
allineato con l'asse terrestre il quale punta in direzione del Polo Nord
celeste (PN nell'illustrazione). In nero viene rappresentata la traiettoria
da E verso W di una stella e con diversi colori la traiettoria coperta
dal campo inquadrato dal telescopio. Per esempio, nel caso che l'asse del
telescopio punti verso W rispetto al PN (traccia viola), se si inquadra
una stella a S, la si osserverà spostarsi verso N all'interno del
campo; invece, nel caso in cui l'asse del telescopio punti oltre il PN
celeste (traccia in blù), puntando su una stella posizionata in
direzione E, la si vedrà compiere un moto di deriva verso S all'interno
del campo inquadrato. |
Vediamo cosa accade quando l'asse polare non è allineato con l'asse
polare terrestre. Come è illustrato in figura 1, se si inquadra
una stella nel campo visivo del telescopio, si può osservare come
questa si sposta rispetto alla posizione che aveva inizialmente. Tale fenomeno
si dice di deriva. L'entità e la direzione
di tale spostamento, ancorché indesiderati, ci forniscono un'informazione
qualitativa ed in un certo qual modo anche quantitativa sulla correzione
da adottare. Procedendo per approssimazioni successive si riesce ad ottenere
in pochi passi un buon allineamento.
|
Figura 2. Il disallineamento in senso
E-W dell'asse di ascensione retta viene evidenziato attraverso il puntamento
di una stella in direzione S (è bene cercare una stella dallo Zenit
all'equatore celeste per tale operazione). Allora, come si può ricavare
dall'illustrazione, se la deriva della stella avviene:
-
in direzione S allora l'asse punta verso E e va
spostato perciò in direzione opposta;
-
in direzione N allora punta verso W e va spostato
perciò in direzione E.
L'entità di tale deriva in un dato intervallo
di tempo è correlato alla dimensione quantitativa dell'errore. |
|
Figura 3. Il disallineamento in senso
N-S dell'asse di ascensione retta viene evidenziato attraverso il puntamento
di una stella in direzione E. Allora, come si può ricavare dall'illustrazione,
se la deriva della stella avviene:
-
in direzione S allora l'asse punta oltre il PN
celeste e va spostato perciò in direzione opposta (traccia in blù);
-
in direzione N allora punta verso S e va spostato
perciò in direzione N (traccia in rosso).
L'entità di tale deriva in un dato intervallo
di tempo è correlato alla dimensione quantitativa dell'errore. |
Il metodo consiste nel puntare alternativamente una stella in direzione
Sud - lo spostamento massimo si ha in corrispondenza dell'equatore celeste
- e quindi una stella ad Est, adottando le correzioni conseguenti alle
derive osservate. Dopo un certo numero di passi non si dovrebbe più
osservare il fenomeno di deriva: l'allineamento polare risulta allora raggiunto.
Figura 4. In figura è
illustrata la procedura di correzione. Partendo dalla posizione 1, che
individua la posizione in cui punta inizialmente l'asse di ascensione retta,
si punta una stella in direzione E; si corregge quindi in direzione N-S
a seconda della direzione ed entità della deriva osservata, portando
l'asse a puntare nella direzione individuata dal punto 2 in figura. A partire
da tale posizione si punta il telescopio su una stella in direzione S e
si adotta la correzione conseguente alla deriva osservata.
Bada bene due sole correzioni, come qui rappresentato,
sono sufficienti solo in casi eccezionali: in genere la procedura va ripetuta
finché la deriva che si osserva diviene irrilevante. |
|
Se si dispone di camera CCD è ancora più facile e rapido
valutare con precisione il tipo e l'entità della deriva e quindi
più rapida diviene la procedura di correzione - attraverso i controlli
micrometrici dello stazionamento della montatura.
Data ultimo aggiornammento: 22/08/ 1998
|
Enrico Prosperi -- Email:
e.prosperi_at_alice.it
Professore di Elettronica e Telecomunicazioni
Istituto Tecnico Industriale "Silvano Fedi" - via Panconi
39 - 51100 Pistoia - Italy |