Visita al Planetario di Eise Eisinga – Franeker

Durante il nostro viaggio in Lussemburgo, Belgio e Olanda io e Simone abbiamo visitato molte grandi città e luoghi famosi. A Franeker, tranquilla e piacevole cittadina della Frisia, durante gli ultimi giorni del nostro vagabondaggio abbiamo avuto occasione di visitare un antico planetario funzionante da oltre 200 anni. In un articolo comparso sul numero di luglio del 92 de L’Astronomia si parlava di questo planetario e nel pianificare il viaggio abbiamo ritenuto doveroso prevedere una tappa a Franeker per ammirarlo.
Il Planetarium fu costruito dal cardatore di lana Eise Eisinga tra il 1774 e il 1781. Egli intendeva confutare con una dimostrazione pratica le teorie di un libretto che sosteneva che durante una congiunzione tra Mercurio, Venere, Marte, Giove e la Luna i cinque corpi si sarebbero scontrati facendo precipitare la Terra sul Sole. Tale congiunzione era prevista per la mattina dell’8 maggio 1774 ed in effetti con l’ausilio di una simulazione con il programma Cartes du Ciel ho constatato che lo spettacolo che si offriva quel giorno basso sull’orizzonte est era abbastanza insolito da fomentare il panico, specialmente considerando l’importanza delle credenza popolari di allora. In più dalla simulazione ho appurato che quella mattina la Luna in falce sottilissima occultò Mercurio intorno alle 7:15 TU. Ce n’era davvero per scatenare la fine del mondo!
Sopra : la situazione dell'orizzonte orientale la mattina dell'8 maggio 1774 ( h 4 TU, vista da Amsterdam )

Ma torniamo al Planetarium.
Eise Eisinga aveva notevoli conoscenze di meccanica celeste e matematica e scrisse alcuni saggi con previsioni di eclissi di Sole e di Luna. Tuttavia egli era un semplice artigiano e non frequentò mai l’università. Per concordare la realizzazione del Planetarium con le esigenze del suo lavoro di cardatore decise di realizzare il Planetario sul soffitto del soggiorno della sua abitazione. La costruzione richiese sette anni ed ogni ruota in legno di quercia ed ognuno dei 10.000 chiodi degli ingranaggi furono interamente lavorati a mano. Un curioso aneddoto famigliare legato alla costruzione del Planetarium racconta che la moglie di Eisinga sopportò i sette anni di cantiere in soggiorno, ma diede al marito un  ultimatum quando vide il pendolo che dava movimento a tutto il sistema oscillare proprio sopra il letto! Eisinga dovette ricorrere ad un compromesso e accorciò il pendolo alla sua attuale lunghezza di un metro, ricalcolando e ricostruendo gli ingranaggi.
 
Qui a fianco : vista del sistema di ingranaggi che muovono il Planetarium ( COPYRIGHT DIKKEN EN HULSINGA)

Oggi nella casa del cardatore di lana è stato allestito un piccolo museo che comprende una piccola rassegna di immagini e dati dei corpi del sistema solare e una sala dove sono conservati alcuni antichi e bellissimi telescopi e degli esempi di piccoli planetari meccanici. Salendo per una ripida scaletta di legno sopra al soggiorno di Eisinga si resta stupiti di fronte alla quantità e alla complessità degli ingranaggi che muovono il planetario, tutt’ora perfettamente funzionante. Il motore del sistema è un pendolo il cui movimento, opportunamente demoltiplicato sincronizza il movmento di tutte le ruote. La ruota più veloce, azionata direttamente dal pendolo, compie un giro in 45 secondi, la più lenta, quella che muove Saturno, compie un giro in quasi 30 anni.
Scendendo nel soggiorno si può ammirare sul soffitto la rapprensentazione in scala del Sistema Solare fino a Saturno ( i pianeti più esterni all’epoca non eranoa ancora conosciuti). Le orbite sono approssimate a circonferenze, ma sono decentrate nei fuochi rispetto al Sole. Lungo ogni orbita è intagliata una fessura attraverso cui scorre un sostegno che regge la sfera rappresentante il pianeta. Ogni pianeta si muove attorno al Sole riproducendo correttamente il periodo di rivoluzione grazie al meccanismo di ingranaggi posto sopra al soffitto. Giove e Saturno hanno i loro satelliti, fissi rispetto ai pianeti, mentre la Luna ruota realmente intorno alla sfera che rappresenta la Terra. E’ stato curioso e interessante osservare Marte proprio vicino all’opposizione, com’era nei giorni in cui abbiamo visitato il planetario, prova tangibile del corretto funzionamento di questa ingegnosa costruzione.
 
Sopra : interno del soggiorno di Eisinga. Sul soffitto la riproduzione del Sistema Solare, in fondo i vari quadranti sovrastanti il letto. (COPYRIGHT PLANETARIUM )
Sopra : vista del Planetarium sul soffitto del soggiorno ( COPYRIGHT PITER DOELE, LEEUWARDEN )

Oltre alla riproduzione del movimento dei corpi del Sistema Solare il Planetarium è dotato anche di altri quadranti, tutti mossi dall’impulso dell’unico pendolo oscillante sopra il letto di Eisinga. Esternamente all’orbita di Saturno vi è un’altra fessura circolare con un indice che scorrendo indica la data del giorno e la posizione del Sole nello Zodiaco. Un’altra scala indica invece l’altezza angolare del Sole rispetto l’eclittica.
Nel lato della stanza dove vi sono i letti si possono vedere altri dodici quadranti, alcuni sistemati sul soffitto, altri ricavati nella parete. Tra questi ve n’è uno che indica i giorni della settimana e altri due riguardanti la Luna : il primo mostra la fase lunare, l’altro il nodo ascendente. Sulla parete un quadrante indica l’ora del sorgere della Luna, un altro disposto simmetricamente al primo segna invece l’ora del tramonto. Vi sono poi quadranti che indicano la distanza tra la Luna e il nodo ascendente della sua orbita, la posizione rispetto ai segni zodiacali dell’apogeo dell’orbita lunare, la distanza tra l’apogeo della Luna e la posizione lunare lungo la sua orbita, la posizione della Luna sull’eclittica.
Il quadrante più interessante è quello centrale, posto proprio sopra il letto di Eisinga e della consorte : si tratta di una sorta di astrolabio meccanico che mostra il movimento della volta celeste e del Sole nel cielo di Franeker.

La visita purtroppo è stata un po’ frettolosa, per conciliare l’orario di apertura del Planetarium con il traghetto che nel pomeriggio ci aveva portati sull’isola di Amelad ( arcipelago delle Frisone ), ma di certo questa opera d’arte e d’ingegno meritava di essere vista. Poiché io e Simone ci siamo attardati a visitare le sale dei telescopi e a scrutare gli ingranaggi ci siamo persi una parte della spiegazione ( in inglese ) che la guida stava facendo. Per questo la guida medesima ci ha consentito di sostare nel soggiorno qualche minuto in più e gli abbiamo spiegato che era la nostra passione per l’astronomia che ci aveva condotti a visitare il Planetarium. Abbiamo anche mostrato alla guida la copia de L’Astronomia che portavamo con noi e da cui sono state tratte alcune delle informazioni sul Planetarium riportate in questa pagina.

La cosa più affascinante di questa costruzione è che è in funzione da quando fu costruita e da allora segue con sorprendente precisione il moto dei pianeti intorno alla nostra stella e si può star certi che nessuno di essi si è mai scontrato e che la Terra non è ancora caduta sul Sole!
( C.R. )
 

Le immagini qui riportate sono cartoline acquistate presso la biglietteria del Planetarium, Franeker.
Per visitare il Planetarium e per informazioni : http://www.planetarium-friesland.nl/